Piano di Gestione Basso Aurino (BZ)
Il Piano di Gestione del Basso Aurino ha il duplice obbiettivo di ottimizzare gli interventi di difesa dalle piene per zone abitate e infrastrutture e la conservazione e il miglioramento dell’ecosistema fluviale.
Il Piano di Gestione delle acque è uno strumento di pianificazione sovraordinato per tratti di una certa lunghezza dei maggiori corsi d’acqua. Il piano vuole definire le finalità degli interventi di regimazione, ecologia fluviale e uso ricreativo in un processo che vede la partecipazione di esperti, amministratori e soggetti interessati (stakeholders) e che costituisce la base per lo sviluppo e l’attuazione delle misure necessarie ai corsi d’acqua e alle aree perifluviali.
Nell’ambito del Piano di Gestione Basso Aurino, il ruolo di Mountain-eering srl è stato quello di svolgere analisi quantitative con l’obiettivo di massimizzare la capacità di ritenzione delle aree non edificate del fondovalle, al fine di ridurre il rischio alluvioni nel fondo valle del basso Aurino, in sinergia con un miglioramento dell’ecosistema fluviale.
Nella fase progettuale sono state valutate due varianti che permettono l’allagamento di aree non edificate esterne agli insediamenti a partire da una piena con tempo di ritorno di 30 anni e di massimizzare la capacità di laminazione delle aree già interessate da esondazione naturale, riqualificando, dove possibile, le aree fluviali prossime all’Aurino.
Lo studio dello stato attuale mostra che l’esondazione dell’Aurino determina una laminazione naturale della piena di un volume complessivo di quasi 350’000 m3 per TR=30 anni, 720’000 m3 per TR=100 anni e di circa 1’190’000 m3 per TR=300 anni. Questo determina una riduzione dell’intensità del fenomeno nei centri abitati, a San Giorgio e Stegona in particolare. Pertanto per preservare la capacità di laminazione legata all’assetto territoriale attuale occorre mantenere le aree attualmente allagabili libere da insediamenti, ad esempio mediante l’introduzione nei Piani Urbanisti Comunali di un vincolo idraulico relativamente all’espansione edilizia in queste zone; infatti la costruzione di nuovi edifici in tali aree ridurrebbe la possibilità di utilizzarle per la laminazione naturale, causando un incremento del pericolo idraulico per le zone collocate a valle.